Thursday, May 15, 2008

SCELTE DI VITA E DI NON VITA

Non ha ancora compiuto 26 anni Justine Henin ed è da parecchio tempo l'indiscussa regina del tennis femminile; eppure ieri ha annunciato al mondo la sua decisione di smettere. Un anno fa, giusto in questo periodo arrivò il ritiro dell'altra metà del Belgio, ma nonostante Kim Clijsters avesse all'epoca solo 24 anni, quella decisione fu meno sorprendente, dato che Kim aveva spesso manifestato l'intenzione di non giocare troppo a lungo, senza contare i numerosi infortuni avuti, in particolare al polso sinistro. Così il piccolo Belgio, che all'inizio del secolo in maniera improvvisa ne era diventato una delle superpotenze, con la stessa velocità sparisce dalla geografia del tennis rosa. Non era mai accaduto nella storia di questo sport che qualcuno si ritirasse guardando tutti dall'alto, come sta facendo Justine dal novembre del 2006, da quando, diventata numero 1 (peraltro non per la prima volta, lo era già stata diverse settimane tra il 2003 ed il 2004), non ha più mollato lo scettro di regina. La decisione di Justine è arrivata improvvisa ed è stata colta con stupore da tutto il circuito, anche se dalle sue dichiarazioni è emerso che si tratta di una scelta meditata da diverso tempo. Eppure dall'esterno la sensazione è sempre stata quella di una ragazza estremamente focalizzata sulla sua carriera sportiva, forse anche per dimenticare i drammi che ne hanno accompagnato l'esistenza e cercare di riprendersi a colpi di racchetta ciò che la vita le aveva sottratto. Ci è brillantemente riuscita, vincendo sette Grand Slam e chiudendo 3 anni (2003, 2006, 2007) al numero uno, ma, a sentirla, pare che ormai il mondo del tennis non le possa più dare nulla; da qui la decisione, senza rimpianti e con la promessa che indietro non tornerà. Allora buona fortuna Justine, la tua è una scelta di vita coraggiosa, magari non condivisa da tutti, ma che tutti hanno l'obbligo di rispettare.
Poche ore prima dell'annuncio di Justine, nella chiesa di San Marco al Molo, a Genova, veniva dato l'ultimo saluto a Vincenzo Tagliasco, docente di bioingegneria, che, ancor più improvvisamente della Henin, aveva deciso qualche giorno prima di ritirarsi, non solo dalla carriera di docente universitario ma anche da quella di essere vivente. Le motivazioni date nella sua lettera d'addio sono legate al disagio per non essere riuscito a trasformare l'università secondo quelli che erano i suoi ideali. A chi lo conosceva, sembra impossibile che una persona così piena di interessi possa aver perso ogni stimolo ad andare avanti. Un gesto del genere può sembrare ancora più inspiegabile da parte di uno studioso del cervello umano.
Personalmente, avendo fatto economia, non ho avuto il piacere di averlo come docente, quindi non mi sento in grado di tentare di dare spiegazioni a questa vicenda; però penso che non sia giusto catalogare il suicidio come irrazionalità, così come credo sia sbagliato considerarlo un gesto senza senso, in particolare se messo in atto da una persona che ha fatto della razionalità un'attività di vita. Essere razionali non vuol dire non essere capaci di vivere delle emozioni, piuttosto porta a controllarle meglio, a non lasciarle trapelare all'esterno; per cui credo che sia proprio la razionalità che spesso fa sfociare il disagio silenzioso di un essere umano in un gesto così tragico.
Comunque, contrariamente alla scelta di Justine, qui ho maggiori difficoltà ad affermare che sia giusto rispettarla. Penso che ogni essere umano abbia la libertà di fare quello che vuole della propria vita, anche se questo può far soffrire le persone a lui vicine, ma penso anche che quando si è genitori i doveri morali nei confronti dei figli limitino questa libertà.
Nella vita si può scegliere quasi tutto: cosa fare, dove vivere, quali persone frequentare; ma i genitori no, quelli non si possono scegliere: perché si può anche decidere di morire, ma nessuno può decidere di nascere.

Monday, May 05, 2008

Non ce l'ha fatta Siena, neppure a raggiungere la finale, si è arenata al primo ostacolo, rappresentato dal Maccabi. Un Maccabi, a onor del vero, tra i più modesti degli ultimi anni; nei primi due quarti, Siena ha dato la sensazione di essere in assoluto controllo della partita issandosi fino ad un +18 a metà del secondo quarto. Poi però non è stata capace di fronteggiare il ritorno degli israeliani nella seconda parte dell'incontro. Stranamente, a Siena è mancata la lucidità nei momenti importanti, cosa che ha portato ad intestardirsi inutilmente nel tiro da fuori (alla fine 11 su 45 da tre), dove solo McIntyre ha tenuto una percentuale all'altezza (6 su 14).
Peccato perché sarebbe stato bello vedere Siena contro il CSKA, dopo le due ottime prestazioni in regular season; comunque bisogna dire che il Maccabi ha disputato almeno per i primi venti minuti un'ottima finale, calando però all'inizio della seconda parte quando il CSKA, grazie anche ad uno splendido Langdon, ha piazzato l'allungo vincente. Con questa vittoria Messina (che ha rinnovato con i russi per un'altra stagione) arriva a quota quattro successi europei (con 9 finali europee negli ultimi 11 anni!); davanti a lui resta solo Zelimir Obradovic a quota 6.

Wednesday, April 30, 2008

Venerdì a Madrid scatta la Final Four di Eurolega, con la Montepaschi fra le protagoniste. Partita in sordina all'inizio della stagione europea, Siena è approdata a Madrid come seconda favorita della manifestazione, dopo il CSKA di Ettore Messina. E la sensazione è che la squadra di Pianigiani possa anche invertire quest'ultimo pronostico:
perché, nonostante le due sconfitte con Mosca in regular season, Siena è stata in partita in entrambe le occasioni fino all'ultimo istante;
perché l'avversario di semifinale di Siena (Maccabi Tel Aviv) appare più comodo rispetto a quello di Mosca (Tau Vitoria);
perché quella di Madrid sarà l'ultima avventura europea sulla panchina russa per Ettore Messina, prossimo allenatore del Barcelona.
Prima di pensare al CSKA (o eventualmente al Tau) però c'è da affrontare la semifinale col Maccabi, nella quale Siena parte favorita. Gli israeliani non sono più il Dream Team del vecchio continente, quello capace di conquistare due titoli nel 2004 e nel 2005 con i vari Parker, Jasikievicius, Baston; del quintetto base di quella squadra fantastica resta solo Nikola Vujcic, ma ci sono tra gli altri anche Tal Burstein e l'eterno Derrick Sharp. Tuttavia, anche se ci sono più i nomi altisonanti, il Maccabi resta una squadra con una buona organizzazione di gioco, inoltre la sensazione, visti i risultati della stagione, è che sia una squadra in crescita, quindi da prendere con le molle. In ogni caso si tratta sempre di una semifinale di Eurolega, quindi il rischio che Siena possa sottovalutare l'impegno non si pone neanche.
Staremo a vedere...

Wednesday, April 09, 2008

And who knows I might feel better
If I don't try and I don't hope...

Tuesday, April 01, 2008

Je me souviens de ce matin là, des ces premiers symptômes…

Monday, March 31, 2008

Stiamo per entrare nella fase calda: domani sera partono i Play-off dell'Eurolega. Quattro partite da vincere, una sola possibilità di errore, ma a patto che avvenga in una delle prime due gare.
A questi play-off partecipa anche Siena, così dopo 3 anni l'Italia torna ad avere una squadra tra le prime otto (le ultime furono Benetton Treviso e Scavolini Siena nel 2005, sconfitte nei quarti da Tau e Maccabi). La squadra di Pianigiani, considerata all'inizio della manifestazione come una possibile outsider, è ora, dopo l'eliminazione del Panathinaikos, tra le favorite del torneo, appena sotto la corrazzata CSKA, squadra che la Mens Sana non incrocerà prima della finale. Per il momento però c'è da pensare al Fenerbahce, squadra decisamente abbordabile per un quarto di finale, ma sicuramente da non sottovalutare, perché in crescita e perché, visti alcuni risultati delle Top16, in Eurolega le sorprese sono sempre dietro l'angolo; nonostante ciò, non mi sottrarrò dal stilare il mio pronostico sulle quattro sfide:
MSP Siena - Fenerbahce Ulker 2-0
Tau Ceramica - Partizan Igokea 2-1
Maccabi Elite - Axa FC Barcelona 1-2
CSKA Moscow - Olympiacos 2-0

Sunday, March 16, 2008

There's a little black spot on the sun today,
It's the same old thing as yesterday...